pubblicato il 25/04/22

BK Shivani
speaker motivazionale e insegnante di Rajayoga

Quando siamo infelici o irritati
, se ci viene chiesto perché siamo di cattivo umore a volte rispondiamo che è per come stanno andando le cose nella nostra vita o che un'altra persona ci ha fatto arrabbiare.

Attribuiamo la nostra felicità alle circostanze o al comportamento di altre persone, questo è un sistema di credenze profondamente radicato che rafforza la nostra schiavitù emotiva, impedendoci di vivere la vita nel modo in cui vorremmo.

Se qualcuno ci tormenta ripetutamente su cosa dovremmo e non dovremmo fare, lo ringraziamo per il consiglio e chiariamo che la decisione sarà nostra. Ci piace avere la libertà di scegliere il modo in cui viviamo, ed è quello che diciamo agli altri, ma dovremo dire la stessa cosa a noi stessi; abbiamo creato certe dipendenze e legami di cui dobbiamo liberarci, ci vuole solo un po' di attenzione verso sé stessi e un po' di comprensione per essere emotivamente liberi.

Crediamo che i nostri pensieri, sentimenti, parole e comportamenti siano modellati da situazioni o da persone e dalla loro condotta; questo si chiama dipendenza emotiva, perché se le situazioni o le altre persone decidono se siamo felici o meno, dipendiamo da loro.

Ci lamentiamo: “Mi hanno ferito…”, “Mi hanno insultato…” Se c'è dolore, rabbia, pace o stabilità nella mente, abbiamo scelto di creare queste emozioni o sono lì a causa di qualcun altro? Dobbiamo porci questa domanda.

Di cosa siamo tutti schiavi? Diventiamo dipendenti dalle circostanze, o da altre persone, o dalle strutture e dagli oggetti che utilizziamo ogni giorno. Diciamo: "Non posso farne a meno". Se uno degli oggetti viene perso o smette di funzionare, siamo abbattuti o preoccupati. Possiamo diventare dipendenti da determinati alimenti e averli anche quando sappiamo che danneggeranno la nostra salute. Parole come “Non posso farne a meno”, o “Mi sento angosciato se non ce l'ho”, aumentano la nostra dipendenza emotiva e la nostra schiavitù.

l segno che la nostra dipendenza sta aumentando è la rabbia per questioni banali; quando incolpiamo gli altri per il modo in cui ci sentiamo, miniamo la nostra libertà e questo erode il nostro potere interiore.

Ora dobbiamo scegliere di essere liberi.
Supponiamo che qualcuno ci parli in modo improprio, possiamo rispondere con certi tipi di pensieri, parole o comportamenti, ma stiamo scegliendo consapevolmente la risposta o semplicemente reagendo alla situazione? Attribuiamo persino la nostra reazione al comportamento dell'altra persona, il che significa che siamo così dipendenti dagli altri che non siamo consapevoli di aver scelto la nostra reazione.

Quando continuiamo a reagire alle situazioni e alle persone, il nostro potere interiore si esaurisce, di conseguenza le nostre qualità innate di pace, felicità, amore e rispetto diminuiscono. Più diventiamo deboli, meno le nostre reazioni saranno sotto il nostro controllo. Lo stress, la rabbia e la paura sono emozioni spiacevoli: sono "disagi" emotivi.

La meditazione ci insegna il modo giusto di pensare, permettendoci di passare dalla malattia all'agio, che è uno stato di rilassamento, pace e stabilità. La pratica regolare della meditazione ci aiuta a decidere cosa sentire, pensare, dire o fare in qualsiasi situazione.

Quando riconosciamo il fatto che siamo anime, figli dell'Anima Suprema, e contempliamo la nostra innata purezza, pace, amore e potere, e il vasto deposito di queste qualità di nostro Padre, ci rendiamo conto di avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La sensazione di pienezza e di appagamento che ne deriva libera l'anima da ogni dipendenza.

BK Shivani
speaker motivazionale e insegnante di Rajayoga.


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