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Maledire o benedire?

pubblicato il 19/11/16

Aruna Ladva

Se esiste una vita fortunata, allora deve esserci il contrario: una vita sfortunata. Talvolta durante la nostra vita ci sono catene di eventi sfortunati che si susseguono uno dopo l’altro. Li accettiamo come destino e li liquidiamo come parte della vita.
Ma può darsi che non si tratti di fato ma di una maledizione che richiede di essere riconosciuta ed eliminata!

Nella mitologia hindi c’è una famosa storia del re Dushyant e della sua amata Shakuntala. I due vivevano separati e Shakuntala era così persa in pensieri d’amore per il re, da non essere troppo ospitale e cortese verso un vecchio saggio che era venuto a farle visita. Il saggio, maledisse con rabbia Shakuntala dicendole che colui al quale pensava si sarebbe dimenticato di lei. La storia continua …. ma il lieto fine fu che la maledizione venne sciolta.

La storiella ci rivela come l’arroganza e la vendetta sono aspetti umani pericolosi.

Il fatto che gelosia, rabbia e arroganza possano provocare sentimenti di rappresaglia, vendetta e vili azioni, ha dato luogo all’idea del ‘malocchio’ e mette in guardia le persone a non suscitare invidia negli altri. Benché abbia avuto origine in Grecia e a Roma qualche millennio fa, il ‘malocchio’ è un concetto tuttora presente e diffuso nel mondo d’oggi.

L’dea che qualcuno possa inviare una maledizione anche solo guardando l’altro, è tuttora attiva in tutte le maggiori religioni e in molti paesi del mondo. Per bloccare la maledizione, si indossa il simbolo o l’immagine di un occhio come pendaglio oppure un gioiello in modo da tener lontano il malocchio. Per la stessa ragione i bambini e i neonati in India vengono segnati con kajal nero dietro ad un orecchio, per proteggerli dalle maledizioni. Si ritiene che chiunque goda di una posizione di troppo apprezzamento e ammirazione, sia suscettibile al malocchio, poiché attrae facilmente i pensieri cattivi di quelli che sono gelosi di loro.

Infatti la radice di una maledizione è quasi sempre la gelosia. La gelosia non permette di accettare la felicità e la fortuna di un altro. La persona gelosa può nascondere pensieri e desideri negativi riguardo agli altri, guardali con occhio malevolo, o in qualche caso usare altri mezzi. I riti Voodoo ne sono un esempio.
Ma forse non sono solo gli oggetti, le lozioni, le pozioni o uno sguardo malevolo a trasmettere una maledizione.

È possibile maledire qualcuno con i pensieri. Inoltre l’intento può non essere malevolo in apparenza, ma le parole portano con sé delle vibrazioni negative.
Persino pronunciare parole come ‘Và all’inferno!’ dette in un momento di rabbia possono diventare una maledizione. I Greci direbbero: ‘Gettati in pasto ai corvi’, mentre in India dicono: ‘Possa la tua barca affondare’. Dobbiamo fare attenzione alle parole che usiamo perché potrebbero diventare condanne.

È il caso di tener presente che ci possiamo maledire da soli con i nostri stessi pensieri! Quando impariamo a parlare a noi stessi con parole gentili e amorevoli, poi ogni cellula del nostro corpo risponde sullo stesso tono. Parole brutali e sprezzanti ci fanno ammalare e possono caricarci di problemi.

C’è un’altra buona ragione per fare attenzione alle nostre parole e ‘imprecazioni’, perché sappiamo che qualsiasi cosa buttiamo fuori, poi ci torna indietro.
L’energia negativa è energia scura, pertanto è importante mantenersi sempre nella luce della positività e della virtù. È anche importante non soffermarsi troppo o dare troppa attenzione a questo genere di cose, perché l’energia si direziona laddove va la nostra attenzione, e perciò rendiamo ancora più forte la negatività.

C’è anche il potere dei buoni auguri. Quando siamo seduti tranquilli, generando solamente pensieri puri e buoni auspici per gli altri e la mente è rivolta alla Fonte di tutto ciò che è buono, possiamo inviare il potere dell’amore, della verità e dei buoni sentimenti agli altri. In questa vibrazione di amore possiamo persino inviare sguardi e segnali d’amore dal cuore. Non si pronunciano parole, ma solo silenzio e buoni auguri.

La Meditazione e il potere della connessione sono altrettanto essenziali per creare un’aura di luce intorno all’anima e creare uno scudo protettivo. In tal modo l’anima non cade sotto l’influenza di forze malevoli e negative.
È importante anche non rendere ‘occhio per occhio’ Vale a dire di non reagire o nutrire sentimenti di vendetta. Come pure è importante non fare agli altri ciò che gli altri hanno fatto a noi.

Il karma ci insegna che raccogliamo ciò che seminiamo. In tal modo i nostri pensieri diventano
a)benedizioni per gli altri,
b) riceviamo cose buone,
c) riceviamo benedizioni dagli altri.

È Ora…di benedire noi stessi e gli altri essendo consapevoli dei nostri pensieri e creandone solo di potenti e positivi.

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