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Aruna Ladva
“Per la persona altamente sensibile, una piccola pioggerellina sembra un monsone." Anonimo
La scienza ci dice che le persone altamente sensibili sono molto più influenzabili dal loro ambiente e dagli altri. La ricerca scientifica su questi diversi tipi di personalità ha coniato il termine "persone altamente sensibili" o HSP, perché il loro sistema nervoso centrale è altamente sensibile e reagisce agli stimoli.
Raccolgono segnali sociali più sottili (non sempre positivamente) e rispondono maggiormente agli stimoli dell'ambiente circostante, delle persone e delle situazioni rispetto alle altre persone, quindi sono influenzati da tutto al di sopra della media.
Qualcuno che ha una natura "delicata", "non toccarmi" o "dalla pelle sottile", potrebbe benissimo avere un "misuratore di sensibilità profondo incorporato”, non è che siano delicati solo a causa della loro educazione o delle circostanze, sembra essere qualcosa di più profondamente radicato nella loro personalità che influenza il modo in cui percepiscono e sperimentano il mondo.
Queste persone altamente sensibili vivono le cose troppo intensamente con la conseguente esperienza di sovraccarico di tossine nella loro dimensione emotiva. Una persona del genere può soffrire di ansia ed essere eccessivamente introversa, il che potrebbe portare a depressione ed esaurimento emotivo.
Gli ipersensibili sono profondamente preoccupati per se stessi. Anche gli arroganti lo sono, ma hanno un'opinione gonfiata di se stessi.
La persona ipersensibile di solito ha una bassa autostima e la paura di essere criticata o ridicolizzata. Tendono a essere in "massima allerta" osservando le espressioni delle persone e interpretando e analizzando le conversazioni in cui hanno percepito qualche lieve indicazione.
Chi sta intorno a loro ha l’impressione di camminare su dei gusci d'uovo, compresa la persona ipersensibile, che cerca costantemente di non causare alcun motivo di critica o aggressività.
Questa sensibilità extra potrebbe essere la causa di molti problemi di salute mentale, perché queste persone assorbono troppe informazioni che trovano poi impegnativo elaborare per il peso dell'eccessivo input di dati e la necessità di adattarsi a tutto ciò. Qualcuno che è un empatico in modo naturale è anche una persona con una natura sensibile, consapevole dei sentimenti degli altri e, nel percepire la loro sofferenza, sente qual è la cosa giusta da dire o fare per aiutare.
Una persona super sensibile può imparare a gestire tutte le sue emozioni contrastanti se ha una pratica spirituale che la aiuti a mantenersi ancorata. Prendersi del tempo per risintonizzarsi e modificare le emozioni e gli stati d'animo, l’aiuterà a rimanere equilibrata nella vita.
La cosa fondamentale è distinguere ciò che è “tuo” da ciò che appartiene ad altri, ovvero essere consapevoli dei sentimenti degli altri senza esserne influenzati e perdersi nel processo.
Se sei una persona molto sensibile, allora un buon consiglio è di continuare a fare una verifica interiore chiedendosi: - è questo stato d’animo parte di me?
Qualcosa che tutti possiamo fare è avere l'obiettivo di essere compassionevoli e sensibili verso la sofferenza altrui, e allo stesso tempo proteggere noi stessi, con una sana introversione.
Il principe Siddhartha, ad esempio, viveva in un bellissimo palazzo e credeva che tutti vivessero proprio come lui e facessero una vita di agio e piacere. Fuori dal palazzo c'era sofferenza e povertà, ma da tutto ciò lui era stato protetto. Quando lasciava le mura del palazzo, il suo percorso era attentamente pianificato ed era scortato ovunque. Le strade ripulite da tutto ciò che poteva turbare la sua serenità. Una sera lasciò il palazzo senza che fosse previsto scoprendo così che la realtà era ben diversa! L'illusione in cui viveva andò in frantumi; fu un grande risveglio e la sofferenza che vide lo fece dedicare alla ricerca di come porre fine a tutte le sofferenze. La sua conseguente vita di rinuncia, la saggezza e l'illuminazione che raggiunse sono le fondamenta del buddismo: è ricordato come il Maestro Buddha.
Per quanto riguarda il dolore degli altri, non è il momento di scappare o di mettere la testa sotto la sabbia. Se non riusciamo a fare niente di concreto, possiamo dirigere verso chi soffre una preghiera e buoni auguri.
Essere in grado di rimanere in uno stato di potere interiore e non essere influenzati da persone e situazioni, è lo stato interiore che sostiene amore e compassione.
Sii stabile in qualsiasi situazione per affrontare le sfide man mano che si presentano.
È il tempo... di rimanere stabili e sani nella mente, di diventare saggi ed essere sensibili nel modo giusto ai sentimenti degli altri.
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