Pensare troppo agli altri e alle circostanze che ci circondano può essere paragonato all'eccesso del cibo: una sovrabbondanza che appesantisce la mente e l'anima, sottraendo quella leggerezza necessaria per navigare attraverso le complessità della vita.
Ci troviamo a indugiare su dettagli banali, che, nel tempo, si ingigantiscono e sembrano insormontabili. È una spirale discendente che ci intrappola, impedendoci di vedere oltre l'ingorgo mentale che abbiamo creato.
Quando la nostra mente è appesantita da pensieri incessanti e irrisolti, la nostra capacità di rispondere in modo lucido e tranquillo si dissolve.
Finisce per essere sopraffatta dalle fantasie eccessive e dalle reazioni sproporzionate. Questo, a sua volta, genera emozioni negative che possono erodere la nostra felicità e la nostra capacità di vivere pienamente il presente.
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