pubblicato il 31/07/12

Il termine leggerezza ha tre significati e definisce una condizione di peso esiguo, oppure di scioltezza o ancora di superficialità.

Come si vive con leggerezza e senza essere superficiali?

Si potrebbe dire che una persona vive con leggerezza quando riesce ad affrontare gli ostacoli della vita senza esserne influenzato negativamente, rimanendo stabile e con una buona dose di distacco. Una tale attitudine porta a “planare”, a sorvolare le situazioni difficili senza che queste creino pesi sul cuore.

Si potrebbe definire il superficiale come colui che ha il cuore chiuso, indifferente verso gli altri e poco propenso ad assumersi responsabilità in caso di bisogno o difficoltà.

C’è l’errata convinzione che non pensare, evitare di affrontare i problemi sia vivere con leggerezza, in realtà si tratta di superficialità. L’eliminazione dei pensieri non è la strada per poter vivere più serenamente, ammesso che uno ci riesca! Ma è proprio il pensare, sostenuto da comprensione e discernimento che mi da la possibilità di superare gli ostacoli e vivere con leggerezza.

Credo che oggi, in un momento di grande crisi economica e valoriale, la maggior parte delle persone trovi difficile sia vivere con leggerezza ma anche essere irresponsabili e superficiali e che risulti più facile prendere la vita troppo seriamente.

A proposito di questo vi racconto una bellissima storia.

Un maestro spirituale un giorno invitò i suoi allievi a portare un sacco di patate alla lezione successiva. Durante l’incontro li invitò a scrivere su una patata il nome della persona verso la quale provavano rancore, poi di mettere la patata nel loro zainetto e di procedere così fino a quando i nomi erano finiti. Alcuni avevano zainetti pesanti altri più leggeri. Dovevano portare sempre con sé ovunque andassero gli zainetti avendo cura di non perderli mai di vista.

Trascorso un po’ di tempo, oltre al fastidio del peso si aggiunse il cattivo odore delle patate, la perdita di occasioni a causa dell’ingombro e il fare errori per la scarsa concentrazione sulle attività quotidiane.

Le patate rappresentano le situazioni inutili, pesanti e infine maleodoranti che ci portiamo nello zainetto della vita. I pensieri negativi sono un peso sul cuore, nella nostra mente e di conseguenza appesantiscono l’atmosfera.

Ho individuato tre situazioni che nella mia esperienza personale impediscono di vivere le situazioni difficili con distacco.

La 1° tendenza che abbiamo, soprattutto nella cultura italiana, è quella di ingigantire le situazioni problematiche. Ci capita a volte di vivere un episodio spiacevole, della durata di pochi secondi, per esempio una squalifica, una frase ironica ecc… Ma invece di ridurne il peso, siamo portati a pensarlo, ripensarlo e parlarne con tutti, credendo forse di sentirci meglio, ma il risultato è che se una persona mi ha offeso per due secondi, io lo ripeto e ricordo per ore, a volte per giorni, aumentando il valore dell’offesa invece di eliminarla.

Una domanda positiva che potremmo rivolgere a noi stessi quando veniamo squalificati è: “Tra una settimana, un mese, un anno, che importanza avrà nella mia vita questo episodio?”

Nella maggior parte dei casi sprechiamo tempo ed energia in situazioni di scarsa importanza che magari, nel giro di poco, sono già chiarite e risolte; per esempio, a me è capitato che più di una persona mi abbia trattato male, per poi chiedermi scusa confessando un grave problema personale nel quale io non c’entravo assolutamente niente.

La 2° tendenza è quella di non avere la pratica di osservare periodicamente il proprio stato emotivo. Oggigiorno sembra normale arrabbiarsi, essere gelosi e possessivi, essere tristi e depressi, preoccuparsi, invidiare, avere cattivo umore ecc.., mentre in realtà questo tipo di emozioni avvelenano fortemente la nostra vita e quella di chi ci sta vicino e ci negano la possibilità di vivere con leggerezza.

La domanda positiva che possiamo rivolgerci tutte le volte che siamo emotivamente turbati è : “Vivere con questo stato d’animo negativo risolve la difficoltà e mi aiuta a vivere bene?”

La 3° tendenza è quella di voler soddisfare sempre le aspettative degli altri e di essere sempre all’altezza della situazione. Sebbene il fatto di assumersi le proprie responsabilità sia ammirabile, a volte per quanto ci sforziamo, è impossibile accontentare tutti.

La domanda positiva è: “Ho fatto del mio meglio in questa situazione?” Se la risposta è si, evito di preoccuparmi di non aver fatto l’impossibile e vivo con leggerezza.

VISUALIZZAZIONI PER APPRENDERE L’ARTE DELLA LEGGEREZZA

Visualizzazione dei palloncini.

Permetto al mio corpo di essere seduto comodamente.

Lascio andare ogni tensione…

Inspiro ed espiro lentamente e profondamente…

Mi visualizzo bambina/o in un momento felice della mia vita.

Sono in un giardino immaginario di grande bellezza, cammino su un prato di piccoli fiorellini… l’aria è fresca e profumata….

Sono davanti ad un anziano signore .. molto amorevole che tiene in mano tanti palloncini.

Mi offre un palloncino ed un pennarello e mi dice di scrivere il nome di una persona verso la quale io porto rancore, se voglio posso anche disegnare il volto e i denti per esempio se la persona è aggressiva. Prendo il palloncino e scrivo un nome………

Poi il signore riprende il palloncino e lo lascia volare in cielo, seguo con lo sguardo il palloncino, lo vedo mentre si allontana e diventa sempre più piccolo fino a scomparire completamente.

Il signore anziano mi da un altro palloncino e di nuovo scrivo un altro nome e poi lascio andare in cielo il palloncino, lo seguo con lo sguardo fino a quando non lo perdo di vista.

L’anziano signore mi sorride ….. mi dice che potrò andare da lui tutte le volte che lo desidero o che ne sento la necessità e poi mi saluta.

Vado a giocare sul prato.

Faccio le capriole, gioco con l’acqua, mi tuffo in un ruscello, corro a più non posso, sperimento la libertà e la leggerezza di un bambino.

Visualizzazione dell’abito di luce.

Rilasso dolcemente il mio corpo e verifico di essere seduta in una posizione comoda.

Lascio andare tutte le tensioni accumulate durante la giornata.

Lascio andare fuori dalla stanza tutte le situazioni che appartengono alla mia vita quotidiana…

mi tolgo i vestiti della personalità e del ruolo che recito come madre, figlia, amica ……

Indosso un abito meraviglioso e misterioso.

Quando l’ho indossato completamente il mio corpo sparisce …

io sono ancora qui vestita di una luce meravigliosa che mi rende leggera ….

non subisco più l’attrazione della terra.

Scelgo di volare al di fuori di questa stanza

quando mi muovo mi accorgo che dall’abito escono tante stelline luminose

che portano leggerezza dove si posano.

Con il mio abito di luce volo subito sopra i luoghi dove so che occorrerebbe più leggerezza.

Con questo abito non sento mai alcun fardello

Porto sempre un dono di leggerezza per tutti.

Comincio a danzare di felicità….

e quando danzo tante stelline di luce e leggerezza si sprigionano dal mio vestito di luce.

Danzo sulla città, sui paesi, sul mondo intero.

 

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Commenti

Icona utente Silvia il 04/09/15
Buongiorno Roberta, sei iscritta alla newsletter, un caro saluto, Silvia
Icona utente Roberta il 03/09/15
Mi piacerebbe ricevere la newsletter Grazie, Roberta
Icona utente Raja Yoganewsletter il 19/05/14
Gentile Marta sei iscritta alla newsletter, la prossima sarà inviata a metà giugno, un caro saluto Silvia
Icona utente Marta il 18/05/14
Ciao Vorrei ricevere la newsletter Grazie Marta

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