pubblicato il 04/02/12
Cambiare vita

Riflessioni su ciò che serve per cambiare il corso della vita

Il mondo si muove, sia che ne assecondiamo il movimento o se lo contrastiamo, nel qual caso potremmo non essere abbastanza forti! Le forze richieste sono enormi e incontrollabili, sono le forze della natura, le forze della vita. Il potere di cambiare è il potere della vita.

La Creazione è un ri-creazione continua. Nasce e muore ad ogni istante. Imbruttisce e ridiventa bella ad ogni respiro. Non smette di disfare ciò che ha iniziato tanto bene, poiché spazza via la primavera, la sostituisce con l’estate; si attenua in autunno e poi ti devasta in inverno. Giorno per giorno, la natura ci dà il ritmo della vita –ma è difficile per noi seguirlo, poiché siamo appesantiti dai bagagli che ci portiamo dietro dal passato, contenenti il peso dei ricordi e delle nostalgie.

Per molti, cambiare significa perdere. E ciò non si riferisce solamente alla parte conscia di noi stessi. Imbrigliati dalle abitudini, dalle routine, difficilmente siamo disposti a liberare degli spazi da dedicare al benessere interiore. Tutte le volte che ci allontaniamo dalle nostre comodità, è sinonimo di pericolo. Uscire dal guscio della nostra apparente sicurezza è come addentrarsi in una giungla di ignoranza, angoscia e forse morte. Una volta Woody Allen disse: “Fintantoché un uomo si considererà mortale, non si sentirà mai rilassato”, e noi potremmo aggiungere: “e non sarà mai veramente pronto a cambiare”.

Molto spesso, per ottenere qualcosa di nuovo, bisogna rinunciare a qualcosa di vecchio. Questo riesce intollerabile perché la nostra tendenza è quella di avere ‘la botte piena e la moglie ubriaca’. Vogliamo sempre avere di più e tuttavia non vogliamo rinunciare a ciò che abbiamo. Per questa ragione, abbiamo inventato una fantastica qualità: l’adattamento. Esso ci permette di avere nuove cose senza sbarazzarci di quelle vecchie. Si chiama istinto patrimoniale.

L’adattabilità di per sé è una bella qualità, ma presenta qualche pericolo se non sappiamo a che cosa ci stiamo adattando. L’organismo umano, per esempio, si adatta con successo al tabacco, all’alcool, ai grassi e persino a piccole quantità di arsenico, ma ognuna fa ammalare il corpo e persino distruggerlo. La rana è leggendaria per la sua capacità di adattare il suo corpo alla temperatura che la circonda. Tuttavia, quando è immersa in una pentola d’acqua che viene progressivamente riscaldata, si adatta e si adatta e alla fine viene lessata perché le manca l’energia per saltare fuori dalla pentola. Non veniamo intrappolati a volte anche noi in situazioni nelle quali ci adattiamo invece di venirne fuori, finché non sia troppo tardi?

Un individuo non cambia finché sono in ballo i suoi interessi. Quando si rende conto che il suo equilibrio mentale ed emotivo, la sua salute e la sua vita sono in pericolo, improvvisamente realizza che ha gli strumenti per cambiare. Il cambiamento obbedisce almeno a tre criteri: necessità, consapevolezza e potere di azione. In questa trilogia, l’informazione gioca un ruolo essenziale; in altri termini, come si può apprendere, comprendere ed agire senza nessuna informazione, senza sapere? Il bisogno essenziale dell’informazione è illustrata dalla storia di un certo capitano della marina Norvegese il quale una notte si trovò preso dalla nebbia nelle Galapagos. La sua nave era l’ammiraglia della flotta. Trovatosi di fronte ad una luce tremolante che puntava diretta verso la sua nave, inviò tre segnali richiedendo alla nave che portava la luce di cambiare rotta per evitare una collisione. Proprio all’ultimo momento fu lui a dover cambiare direzione in fretta e furia per evitare la collisione con quella luce incessante, che poi si rivelò essere un faro ben stabile.

L’informazione è il punto cardine di qualsiasi processo di cambiamento. Non è sufficiente che uno sappia di dover cambiare: egli ha anche bisogno del ‘come’, nel qual caso l’informazione è potere. L’informazione non è solo al centro della difficoltà di cambiare, ma è anche la ragione per cui c’è tanta resistenza al cambiamento . Nonostante viviamo nell’epoca dell’informazione, non siamo veramente ben informati, perlomeno in termini di qualità, sia riguardo a noi stessi che a ciò che ci circonda.

Recentemente uno studio pubblicato da due scrittori francesi, Regis e Brigitte Dutheil, un medico e un filosofo nel libro: “L’Uomo Super Illuminato”, ha dimostrato fino a che punto il ruolo dell’informazione sia esenziale per lo sviluppo della nostra consapevolezza degli eventi, e anche nella strutturazione del nostro comportamento. Essi dicono che la nostra consapevolezza di ciò che ci sta intorno è limitata alla capacità abbastanza ridotta dei nostri organi sensoriali. I nostri occhi, per esempio, possono percepire solo uno spettro di colori tra 0.3 e 0.8 angstrom, cioè dal blu chiaro al rosso scuro, e quindi siamo totalmente incapaci di percepire i raggi ultravioletti e infrarossi. Lo stesso vale per le orecchie, che non riescono a sentire frequenze molto basse o molto alte; e per il naso, le cui cellule olfattive non possono competere con quelle di un cane! Questo tipo di informazioni riguardo al nostro ambiente è sempre incompleto, e tuttavia continuiamo ad interpretare il funzionamento del mondo e la natura della vita da questi input molto limitati.

Se abbiamo pochissime informazioni riguardo a ciò che ci sta intorno, ne abbiamo ancora meno circa il nostro mondo interiore –come funzioniamo psicologicamente, il meccanismo dei pensieri, le emozioni e le nostre risorse personali. Abbiamo messo insieme nel corso degli anni –attraverso all’educazione, alle nostre esperienze, le scoperte, le intuizioni- una incredibile quantità di ricordi che oggi costituiscono il nostro sistema di riferimento interno.

Queste memorie, connesse l’una all’altra al centro di un complesso network interno, sono la madre terra dei nostri pensieri e anche del nostro comportamento. La qualità e l’intensità di queste memorie e il modo in cui le usiamo determinano le nostre emozioni, le nostre reazioni, i nostri desideri e lo stato della nostra mente. La nostra abilità per cambiare noi stessi sta nel nostro potenziale di gestire questa banca di informazioni, ma prima dobbiamo scoprire che cosa è la banca esattamente, vale a dire, dobbiamo arrivare a conoscere noi stessi. Di sicuro non c’è altro metodo che tuffarsi profondamente all’interno e attraversare l’indescrivibile palude di ricordi per cercare di trovare noi stessi, e sapere dove siamo collocati

L’essere umano è come un iceberg. Ne conosciamo solamente la parte emersa visibile, cioè, appena il 10% della personalità. Il 90% si trova sotto la superficie, e ne costituisce la sua realtà essenziale. Ciò nonostante, con quella poca informazione che abbiamo, cerchiamo di anticiparne le reazioni, prevederne i mutamenti, intervenire sul suo comportamento. Se il vento soffia da nord a sud, vi aspettereste che l’iceberg si sposti verso sud, ma contrariamente alle aspettative, si sposta verso nord, perché la corrente spingerà il 90% della sua massa sotto la superficie nella direzione opposta.

Nel caso di un individuo, il 10% cosciente non è abbastanza forte per contrastare il 90% del subconscio, dei ricordi sepolti e delle emozioni dimenticate –nascosti nelle ombre del nostro passato, in incognito, ma attivi e rappresentanti una corrente invisibile molto potente. E’ questa la ragione principale per cui abbiamo tanti problemi –sia in termini di gestione imprenditoriale che in termini di gestione personale. Siamo super-informati e sommersi da informazioni eccessive, irrilevanti e di cattiva qualità riguardante il 10% della realtà accessibile ai nostri 5 sensi, e sotto-informati in qualità e quantità circa il 90% della nostra realtà. E’ un peccato, perché tutti possediamo risorse insospettate, ma la nostra visione ristretta riguardo a noi stessi e i nostri limiti mentali ci impediscono di attingere ad essi ed esprimerli.

Ciò è illustrato nella storia dell’uovo di aquila che fu covato da una gallina. Sin dalla nascita, l’unico ambiente dell’aquilotto era il mondo delle galline. Fu allevata come una gallina, mangiava come una gallina, correva come una gallina, comunicava come una gallina e viveva come una gallina. Poi un giorno, quasi alla fine dei suoi giorni guardò l’immensità del cielo e ammirò il volo maestoso della grossa aquila reale sopra di lui, e cominciò a sognare di volare come lei!

Questa storia è illuminante riguardo all’incredibile impatto che l’informazione ha sui livelli della nostra coscienza e oltre a questo sul comportamento e sulla qualità della vita. Un eccesso di informazione riguardante l’aspetto superficiale del nostro ambiente esterno, soffoca la nostra consapevolezza dell’ambiente interno che è essenziale se dobbiamo cogliere segnali sottili che richiedono moltissima sensibilità e anche le intuizioni da percepire. Oltre a ciò che i cinque sensi percepiscono, c’è una dimensione illimitata da esplorare. C’è un insospettabile campo di vibrazioni ricche di informazioni importanti capaci di trasformare la nostra visione del mondo e di noi stessi. Per questo, dobbiamo smettere di essere dei surfisti e diventare sommozzatori e scoprire i tesori dell’anima nel silenzio delle profondità del nostro stesso essere.

La meditazione è il sentiero principale per questo viaggio al centro del sé, la ricerca del Santo Graal, la ricerca della perfezione, verso la bellezza pura dell’essere originale. Michelangelo aveva un buon argomento per convincere gli scettici che molti di noi sono diventati. Un giorno, stufo delle continue lodi di un’ammiratrice per un’enorme scultura che aveva appena finito, le rispose: “Signora, ho solamente eliminato la pietra che non era necessaria, la perfezione stava all’interno.”

Non c’è, in questa consapevolezza, una buona ragione per cominciare il viaggio verso il centro del sé?

Marc Fourcade è Consulente Gestionale nel campo dello Sviluppo delle Risorse Umane a Parigi.

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi, eventi,  ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui

http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm


Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy