Recensione Articoli

San Valentino?

pubblicato il 06/02/12

alt


Con l’approssimarsi del 14 febbraio, si avvicina ancora una volta il momento, presente in molte culture, in cui gli innamorati manifestano l’amore reciproco con bigliettini, fiori e cupidi reggi-candeline! I milioni di ‘timidi e nervosi’ tireranno fuori il loro coraggio per dichiarare il proprio amore e richiedere l’altrui affetto con la grande domanda:”Vuoi essere la mia Valentina?” Sembra che nessuno conosca abbastanza chiaramente quando sia iniziato l’invito all’amore del Giorno di S.Valentino. Sembra che in qualche luogo, ai tempi dell’antica Roma ci fossero dei martiri tra i primi Cristiani chiamati S. Valentino il cui nome si è propagato lungo i secoli fino a diventare sinonimo di amore e romanticismo.

Una recente intervista per Mallorca Magazine (in tedesco), il 14 febbraio mi ha ispirato ’14 domande’. Sarà abbastanza improbabile che le domande troveranno una diffusione altrettanto vasta. Tuttavia è sempre utile esplorare uno degli argomenti più diffusi in tutte le culture.

 

1 Che cosa significa per lei il Giorno di S. Valentino?

A rischio di strappare il cuore tenero, fragrante e romantico dall’opportunità di dichiarare ad un altro il proprio amore, sembra che gradualmente, nel corso degli anni il Giorno di S.Valentino sia divenuto sempre meno connesso con l’amore. A parte i molti ‘gesti di donazione’ autentici e incondizionati, è diventata un’altra ricorrenza annuale che tende a cambiare qualcosa di veramente spirituale e profondamente umana in un bene di consumo dal quale trarre profitto. Ed ho il sospetto che l’amore a cui ci si riferisce con i gesti ispirati dal Giorno di S.Valentino non sia veramente amore ma abbia più a che vedere con un ‘desiderio’ personale e/o un’affermazione di ‘possesso’. Dico questo dopo molti anni di ricerche riguardo alla verità dell’amore e la scoperta che ‘amore’ sembra essere una parola che usiamo molto, ma che nella maggior parte dei casi ‘significa’ un’altra cosa!

 

2 Nel libro ‘I 7 Miti sull’amore’ lei spiega i molti fraintendimenti e le errate interpretazioni riguardo all’Amore. Quali sono le confusioni principali delle persone riguardo all’amore?

La confusione principale è che l’amore sia qualcosa che debba essere acquisita dall’esterno di se stessi. E’ questo che sostiene l’abitudine a cercare ardentemente l’attenzione, l’approvazione e l’accettazione degli altri. Questo significa che ci sarà inevitabilmente dolore quando non sempre otteniamo dagli altri ciò che vogliamo. L’amore viene anche confuso con l’attaccamento. Ma se siamo un pochino consapevoli, noteremo che quando ci attacchiamo a qualcosa o a qualcuno, emerge l’emozione della paura -paura di perdere o di un danno- e la paura è il contrario dell’amore. E’ la paura che manda via l’amore. La paura è stress. E’ anche per questo che ciascuno di noi è completamente responsabile della creazione del proprio stress.

 

3 Quale è il ruolo della pubblicità e della cinematografia in quanto ‘promotori’ di tutti questi equivoci intono all’amore?

Vi sono due industrie a livello mondiale che sostengono i tanti miti riguardo all’amore: l’intrattenimento e il mercato. Sono loro che ci tengono sotto l’incantesimo che l’amore sia una necessità e che debba essere acquisito e che l’attaccamento sia necessario per trovare la felicità. L’industria dell’intrattenimento mantiene in vita il mito dell’amore romantico e ci dice che bisogna trovare il ‘partner perfetto’ per trovare l’amore. Ed è il ruolo del mercato influenzare e incoraggiare il nostro attaccamento al ‘prodotto’, per farci innamorare della loro creazione!

  

4 Perché le persone sono così dipendenti dagli stimoli emotivi?

Tutte le emozioni (l’amore non è una emozione) nascono da qualche forma di attaccamento. Le principali ‘famiglie di emozioni’ sono paura, rabbia e tristezza. Se si attiva il proprio ‘detective interiore’ nella forma dell’auto-consapevolezza, si noterà che ognuna di queste emozioni ha sempre le sue radici nell’attaccamento a qualcuno o a qualcosa. E sono queste le emozioni che provocano tutta la sofferenza umana sia a livello mentale che emotivo. Ma siamo arrivati a credere che esse siano naturali e perciò non facciamo nulla per liberarci dalla nostra sofferenza emotiva. Pertanto finiamo per rimanere attaccati a queste emozioni credendo siano esse a farci sentire vitali. In realtà sono forme diverse di infelicità che, senza saperlo, usiamo neutralizzando il nostro spirito di libertà e sabotando la nostra ‘leggerezza dell’essere’

 

5 Il numero dei divorzi è aumentato enormemente negli ultimi anni. Quali crede che siano le ragioni principali di questo aumento?

Molti iniziano una ‘relazione intima’ con una motivazione sbagliata. Vogliono da un altro qualcosa per se stessi. Vogliono e si aspettano che gli altri li ‘rendano felici’. Questo è un grosso errore. La vita non è fatta perché gli altri ci rendano felici ma perché noi troviamo la forza interiore e le risorse per essere felici e soddisfatti. Ma non bisogna farsi sentire troppo da quelli dell’industria della felicità! Probabilmente questa idea li renderebbe piuttosto infelici! Tale è il potere dell’illusione.

 

6 Quali sono i segnali principali nella mia relazione con un’altra persona, che il nostro rapporto non è basato sull’amore?

Il primo segno che non c’è amore è di solito un’irritazione quando l’altro non soddisfa le nostre aspettative o desideri. Questa irritazione, se non viene monitorata, si trasformerà in frustrazione e poi in rabbia. La rabbia è l’emozione che si trova dietro a tutti i conflitti e alle guerre. Sfortunatamente moltissimi hanno imparato a credere che i ‘momenti di rabbia’ facciano parte e siano una controparte dell’essere in relazione. E’ un altro errore. La rabbia (irritazione/frustrazione) è segno che abbiamo perso la nostra connessione con la nostra pace e il  nostro potere interiori, i quali rappresentano la vera natura di tutti gli esseri umani. Quando ci ricolleghiamo alla nostra pace e al nostro potere interiore, liberi dal volere qualcosa all’esterno di noi che ci faccia ‘sentire’ in pace, allora possiamo donarci senza condizioni, e questo è amore.

 

7 Che cosa caratterizza una relazione basata sull’amore?

 

Tra i segni di una relazione basata sull’amore c’è la totale libertà dalla dipendenza mentale ed emotiva dall’altro. C’è il rispetto reciproco assoluto e incontrastato e l’accettazione incondizionata di ciascuno per come è e per come diventerà e cambierà in quanto essere umano in futuro. Ciò è sostenuto da un interessamento genuino verso l’altro, un interessamento che a volte può anche implicare il lasciarlo solo.

 

8 Che cosa dovrebbero vedere/sperimentare i figli nel comportamento dei loro genitori affinché siano in grado di sviluppare al massimo la loro capacità di amare?

Sembra che siano i genitori stessi a sabotare l’abilità dei loro figli a conoscere ed esprimere amore, ma non se ne rendono conto. Sono quei momenti in cui dicono al figlio che se fa quello che mamma e papà vogliono, saranno felici e lo approveranno, cioè il bambino si troverà a ricevere dal genitore una calda onda di energia che poi essi imparano ad identificare come amore. Ma se invece non lo fa, mamma e papà si dispiaceranno molto e ritireranno la loro approvazione. In quei momenti il bambino apprende che a) egli è responsabile della felicità dei suoi genitori e b) che l’amore è condizionato e proviene dai grandi, da figure autoritarie. Non si potrebbe pensare a un peggior modo di iniziare a vivere. Ma sembra che sia comune a tutte le culture. Quindi diventa ovvio come un genitore deve ‘essere’ per insegnare l’amore. E cioè ESSERE AMORE! Ciò significa che un buon genitore non si arrabbia mai verso il suo bambino e non sarà mai dipendente da lui per la sua felicità. E’ semplice, no?

 

9  Lei sottolinea che dare amore è molto più importante di prendere/ricevere amore. Perché?

Penso che tutti sappiamo che una delle principali espressioni d’amore sia dare e non prendere. Ciò non vuol dire che non riceviamo. Ma c’è differenza tra prendere e ricevere. Tutto dipende dall’intenzione. Se l’intenzione è quella di prendere qualcosa/qualcuno solo per me stesso, non è amore. Quando si riceve con grazia e accettazione, allora si dà all’altra persona l’opportunità di dare. Questo è amore in azione.

 

10  Molti hanno anche il problema di accettare l’amore degli altri come amicizia o segni di affetto. Come mai?

Molti hanno il cuore un po’ bloccato e spesso congelato. E’ perché credono di essere stati feriti da qualcuno in passato e che potrebbe accadere di nuovo. Allora chiudono le porte del proprio cuore agli altri, forse solo un pochino all’inizio, per proteggere se stessi. E poi diventa un’abitudine. Perciò fanno fatica a ricevere, vale a dire a ‘essere aperti’ all’energia degli altri. L’unico modo per aprirsi completamente è rendersi definitivamente conto che nessuno ci ferisce né ci ha mai ferito. Possono ferire il nostro corpo, ma non possono mai ferire noi stessi! Però, per arrivare a questo punto bisogna fare alcune realizzazioni lungo il percorso tra cui a) tu non sei il tuo corpo e b) sei totalmente responsabile dei tuoi pensieri e sentimenti e c) è stato ferito l’ego, non il tuo sé autentico. Ciò permette di liberarsi dei risentimenti che si sono accumulati dalle ferite ricevute in passato. Solo allora puoi affermare e ‘stare nel tuo potere’ Solo allora ci si può liberare dall’abitudine di ‘reagire emotivamente’ e scegliere la propria risposta. Solo allora si può aprire il proprio cuore agli altri. Ma fino ad allora la vita non sarà molto felice né sarà un’esperienza d’amore.

 

11- Perché molte persone fanno difficoltà ad amare se stesse?

Non si può amare se stessi. E’ impossibile. Il mito del ‘devi amare te stesso’ proviene da una combinazione di antiche credenze religiose e del più recente pensiero new age. Riflettiamo un momento: Io amo me stesso. Chi è me: Io o il Sé? Ci sono due me? No. C’è solamente un ‘io’ o un ‘me’ o un ‘sé’. Molti non sono tanto convinti che quando cercano di amare se stessi, stanno a) cercando di amare un ricordo di ciò che hanno detto o fatto, e il ‘sé’ non è un ricordo, b) cercando di amare un’immagine che si sono fatti di se stessi e ‘il sé’ non è un’immagine oppure c) cercando di amare il volto che vedono nello specchio perché credono di essere la loro faccia. Ma pochi si rendono conto che ‘Io non sono la mia faccia/il mio corpo’ quindi tutto si risolve il vanità nei casi migliori o in una spinta  narcisistica in quelli peggiori. Quando fai un regalo ‘con amore’, lo offri con l’energia del ‘sé’ che, in quel momento, ‘è amore’. L’amore non è separato dal sé. E’ il sé, è l’io. Sono io. E’ uno stato di coscienza e l’io’, il ‘me’ è coscienza! Quando realizzi questo ti rendi anche conto che non hai bisogno né di amare te stesso e né che puoi amare te stesso. Alla fine ridacchi e tiri avanti con la tua vita…come l’amore! Ma non fa male continuare a provarci. Rallenta solo la realizzazione che amore è ciò che io sono.

  

12 Come possiamo provare più amore nella nostra vita – non solo nelle nostre relazioni con le altre persone ma anche nella vita quotidiana?

Trova un contesto in cui puoi essere utile agli altri, dove puoi offrire la tua energia senza chiedere nulla in cambio. Poi noterai che le vecchie abitudini di volere, prendere accumulare cominciano ad atrofizzarsi e comincia a venire fuori da dentro la nuova e rigogliosa energia della tua vera natura. Inclusa l’energia della generosità che è anch’essa amore in azione. E così facendo rafforzi sia te stesso che gli altri.

 

13 E quasi in conclusione, qual è la sua definizione di amore?

 

Le parole possono solo ‘indicare’ l’amore, ma non potranno mai definirlo. L’energia dell’amore, come stato di coscienza, viene prima delle parole e persino prima dei pensieri riguardo all’amore. Quindi vi sono molti modi per indicarlo. Ognuno può trovare la sua maniera. Ecco un ‘indicatore’

 Amore è ciò che sei quando conosci te stesso per quello che sei, cioè nessuno!

Può fare un po’ paura, ma solo perché molti di noi non hanno mai imparato chi sono veramente e come essere e basta! Nessuno ci aiuta a capire che non siamo ciò che ‘crediamo’ di essere. Non siamo ciò che facciamo, non siamo ciò che vediamo nello specchio al mattino, e non siamo la nostra nazionalità o razza. Tutte queste sono false identità. Noi siamo esseri umani. Esseri interiori in una forma umana. Siamo esseri coscienti, quindi, in effetti, siamo ‘coscienza’ e non forma. Tutto qui. E la nostra vera natura è pacifica e amorevole. E’ così! Per questo si dice che quelli che non sanno come essere, cercano di essere qualcuno!  Ed è allora che la nostra capacità di essere in pace e di donare noi stessi come amore comincia a scivolare via. Sfortunatamente sembra che in un modo o nell’altro questo sia capitato a tutti. Per fortuna molti stanno cominciando a svegliarsi alla semplicità di questa verità e ritornare ad essere di nuovo se stessi. E’ solo che la verità riguardo al sé, riguardo a ciò che siamo realmente, non può essere racchiusa da idee e concetti, ma solo realizzata come stato di coscienza, uno ‘stato di coscienza’ all’interno di se stessi.

 

14 Perché pensa che il Giorno di S.Valentino sia divenuto così diffuso e pensa che sia solo una perdita di tempo?

Cerchiamo qualcosa solamente quando quel ‘qualcosa’ l’abbiamo perso. In tempi remoti perdemmo collettivamente la nostra consapevolezza del vero amore (benché non esista una cosa come non vero amore) e lo sostituimmo con l’attaccamento, il desiderio, il possesso ecc. Perciò gradualmente cerchiamo sempre più il tesoro più grande, il gioiello nella corona, dello spirito umano. Il Giorno di S.Valentino è una grande scusa e una crescente espressione di quella ricerca. Non lo eliminerei. L’elemento romantico è divertente e molti potranno spalancare i cancelli arrugginiti del loro cuore e superare la paura e dichiarare il proprio amore per un altro. Sempre meglio che starsene congelati e timorosi dietro l’orgoglio ferito e la sofferenza per il passato. Quindi per qualcuno può servire per guarire, ad altri può servire a rafforzarsi e per qualcuno può essere il momento di vera connessione con un altro essere umano per la prima volta. Ho il sospetto, però, che per molti servirà a perpetuare il mito dell’amore romantico come ‘il grande amore’ e rafforzare l’illusione che posso conoscere l’amore solo quando sono amato.

 

Domanda: Che differenza c’è tra amore e romanzo?

 

Riflessione: Come descriveresti/definiresti l’amore?

 

Azione: Questa settimana osserva gli autentici gesti di amore che vengono dagli altri e da te stesso!

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi, eventi, ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui

http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm


Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy