Aruna Ladva

Mentre siamo occupati nei nostri affari giornalieri, quanto siamo consapevoli?

Siamo veramente presenti con la nostra mente?
Se noi registrassimo ogni momento più tardi lo ricorderemmo, allora perché lo dimentichiamo?

Certamente c’è una parte di noi che si spegne. È perché non ci interessa ricordare oppure perché non siamo così coscienti, focalizzati e consapevoli di come dovremmo essere?

La maggior parte del tempo noi siamo inconsapevoli dei nostri pensieri, parole e azioni. Pensiamo per poi stupirci del perché stiamo creando questa vita.
Parliamo con tale tono e poi ci stupiamo della reazione degli altri!
Ci comportiamo in maniera egoistica e ci stupiamo perché nessuno ci ama. Beh, ci stupiamo molto…

Sembra che non siamo in grado di collegare noi stessi a quello che sta succedendo alla nostra vita.
Siamo troppo occupati a guardare il nostro icloud per guardare le nuvole (clouds)!

Non riusciamo a vedere che noi siamo i “creatori” di ciò che avviene!
Io viaggio molto e vedo che sempre più gente sta perdendo la capacità di essere attenti e consapevoli.

Se noi fossimo consapevoli non lasceremmo le nostre scarpe proprio davanti alla porta dove altri possono inciampare.. non parcheggeremmo in modo tale da bloccare la via per altri né occuperemmo il posto di due auto levando quindi uno spazio agli altri!
Non lasceremmo disordine su un tavolo che altri dovranno pulire e, soprattutto, non dovremmo prendere dal pianeta più di quello di cui abbiamo bisogno. Dovremmo condividere e prenderci cura. Fondamentalmente dovremmo essere più attenti e solleciti.

Ma perché non lo siamo?
La consapevolezza ha vari livelli. Se divento più consapevole del mio tempo, delle mie risorse dei miei intenti, della mia famiglia, di questo mio pianeta ecc.… potrei dar loro un valore più grande.

Le mie priorità cominciano a cambiare, dando forse più spazio al volontariato piuttosto che allo shopping. Anziché sprecare soldi, comincio a investirli in qualche buona causa per vivere una vita più fruttuosa e ricca. Scoprirei cosi di essere più felice.

Se pratichiamo di essere sempre più consapevoli di tutto quello che sta girando in o intorno a noi, stiamo guidando la nostra mente per non essere passivi. Una mente cosciente è all’erta e attiva, è più intuitiva e può prendere migliori decisioni. Così tanti benefici scegliendo di essere, consapevole e sveglio. Allora perché non lo facciamo più spesso?

Consapevolezza significa usare tutti i cinque sensi allo stesso tempo: vedere, sentire, toccare, gustare, annusare e farlo in uno stato di pace e felicità.
Saremmo così in grado di funzionare a pieno ritmo, usando il nostro pieno potenziale.

Essere coscienti non vuol dire rimanere intrappolati. Consapevolezza spirituale vuol dire essere impegnati e distaccati cioè non-attaccati.

Ecco perché la vita spirituale ha come simbolo il fiore di loto per la sua caratteristica di rimanere nell’acqua ma oltre la sua influenza. L’obiettivo è diventare consapevoli di tutti i tesori che abbiamo dentro di noi.

A ognuno di noi sono stati elargiti inestimabili regali spirituali e divini. Alcuni in forma di forza o coraggio, entusiasmo, gentilezza, generosità. Qualunque cosa possa essere, quando diventiamo coscienti delle nostre forze e iniziamo ad usarle, saremo luminosi e raggianti dovunque andremmo!

In hindi il termine per meditazione è “dhyan”. Dhyan ha anche un doppio significato: ciò a cui noi diamo la nostra attenzione. Quindi quando meditiamo noi decidiamo dove dirigere la nostra attenzione. Se esercitiamo la nostra mente a focalizzarsi su cose giuste, questa disciplina ci aiuterà a creare un focus facile e naturale per la nostra vita.

Scegli cosa portare ora alla tua consapevolezza, ti aiuterà poi nella tua meditazione…

È tempo di… stare svegli ed essere consapevoli!

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