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Sei Presente?

pubblicato il 21/01/12

 

 Sei presente?

Sei in riunione, qualcuno dice il tuo nome e improvvisamente ti accorgi che per qualche minuto non hai sentito di che cosa si stava parlando. Nella frazione di un secondo la tua attenzione ritorna alla stanza e ti rendi conto di esserti estraniato. Non eri caduto nel sonno, ma nell’assenza. Non sai esattamente per quanto tempo sei stato via! Ti eri perduto in una storia che avevi messo in moto sullo schermo della tua mente. Adesso ricordi. Una parte riguardava il ricordo di una discussione  infelice con un membro della tua famiglia la sera precedente, la quale si era conclusa con delle preoccupazioni circa la possibilità di dover vendere la tua casa nei prossimi sei mesi. 

Durante la tua assenza, sei passato attraverso una serie di giudizi, rammarichi, appianamenti, preoccupazioni, speranze, valutazioni e critiche. Eri molto impegnato nella tua assenza! In soli pochi minuti non solo ti sei reso infelice ma ti sei anche perso alcune importanti informazioni che erano state date nella riunione alla quale gli altri presumevano che tu fossi presente. Il tuo corpo era nella stanza, ma non tu! 

E’ qualcosa che accade anche a noi di tanto in tanto. E per qualcuno accade troppo di frequente. Molti sono assenti dalla vita ma non notiamo l’assenza della nostra presenza. Non siamo consapevoli delle molte evasioni che facciamo dall’essere pienamente qui e completamente nell’ora.   

Potresti sostenere che l’essere assenti non è un fenomeno nuovo nella coscienza umana, e di sicuro non è un’abitudine nuova ed esclusiva di questa generazione o di questa era. Ma, al pari dello stress, delle dipendenze, dei conflitti interpersonali e dei livelli di rabbia, sembra che sia in aumento.  

La Dipendenza più Radicata!

Una delle ragioni ovvie è che attualmente viviamo tutti nell’era della distrazione. Ogni giorno la nostra attenzione è presa dal migliore offerente. Siamo circondati e inseguiti da un mondo mediatico nel quale grosse industrie spendono enormi quantità di tempo e di energia per cercare di agganciare la nostra attenzione ed entrare nelle nostre tasche. Questo, insieme ad un sofisticato dispiegamento di finestre tecnologiche sul mondo ha come conseguenza una dipendenza dalla distrazione sconosciuta alle generazioni precedenti. Pertanto è facile capire perché abbiamo la tendenza a crearci l’abitudine ad evadere in una moltitudine di eventi, messaggi e nella vita di altre persone. Siamo diventati super-consci di ciò che sta accadendo adesso sia vicino che lontano, Ma questo genere di adesso non è una indicazione di reale presenza ma semplicemente un desiderio abituale di sapere di più riguardo a ciò che sta succedendo in qualche altro luogo o a qualcun altro. 

Poi, quando ci troviamo in una riunione, o siamo tranquillamente seduti con il nostro caffè o facciamo quattro passi in un bosco, l’abitudine all’assenza si intrufola e cominciamo a mettere in moto una varietà di storie nella nostra testa. Assenza è quando ci perdiamo in una storia mentale creata interamente da noi e proiettata sullo schermo della nostra mente. Le storie sono piene di  giudizi, valutazioni, rammarichi e tante altre abitudini di pensiero e  schemi emotivi. Non siamo consapevoli che sono solo storie, che siamo noi i creatori delle storie e che stiamo perdendo noi stessi, la nostra consapevolezza, nelle storie. 

Resistere alla Realtà

Anche se qualcuno dovesse ammettere che stiamo cercando di evadere dalla realtà di noi stessi, o dalla realtà di ciò che è davanti a noi, probabilmente risponderemmo qualcosa come:”Ma è naturale…o…sto creando…o…Ma dobbiamo pensare a queste cose…o…sto anticipando e mi sto preparando per ciò che potrebbe accadere in realtà”. In effetti è più probabile che stiamo facendo resistenza alla realtà del momento presente, stiamo contrapponendoci alla realtà di ciò che sta avvenendo davanti a noi o che stiamo cedendo all’abitudine dell’evitamento. 

Tuttavia a volte notiamo che i nostri sentimenti di dolore, frustrazione e tutte le nostre paure hanno origine da questi momenti in cui ci perdiamo nel compendio mentale di racconti immaginari. A volte notiamo che essi disturbano la nostra pace e ci prosciugano le energie. Non è facile da vedere, ma in realtà ci perdiamo nelle nostre stesse interpretazioni di precedenti esperienze o nella costruzione di speculazioni riguardo al futuro. Persino al cinema ci perdiamo non nel film ma nelle nostre interpretazioni del film. E’ per questo che nessuna storia che facciamo scorrere sullo schermo della nostra mente è mai vera! C’è sempre qualche distorsione o deviazione nelle nostre interpretazioni e re-interpretazioni. E questa è una delle ragioni per cui non si può mai catturare la verità con la mente. 

Vivere pienamente nel presente è una in-sperienza completamente differente. I segni interiori di quando siamo completamente presenti includono una mente quieta che non è più impegnata a costruirsi storie riguardo al passato o al futuro, o alla vita di altre persone. Tutte le forme di resistenza al mondo, o proiezioni sul mondo, cessano, e c’è una serena accettazione di ciò che sta avvenendo nel mondo esterno intorno a noi. C’è una leggerezza che mi fa sentire capace di fluire con la corrente sempre mutevole degli eventi e delle circostanze insieme ad una saggezza interiore che mi fornisce la chiarezza per non lasciarmi prendere dal vecchio andazzo! C’è una calma interiore che sembra darci il potere di rimanere stabili interiormente indipendentemente da ciò che accade nella nostra vita e in quella degli altri. 

Vedere Oltre le Illusioni 

Immagina di essere al cinema senza perdere la consapevolezza che sei posizionato nella tua testa, mentre osservi attraverso gli occhi fisici, quelle luci colorate intermittenti che danzano su uno schermo bianco là fuori davanti a te. Non perdi la consapevolezza della semplice verità che dice che nel film non c’è realtà…è solo un film, è solo una storia. Pertanto non vieni sorpreso né scosso e neanche ti fai commuovere da nessuna delle immagini o da nessun personaggio e da ciò che accade dentro la storia. Non perché non ti importa, non perché stai resistendo ai tentativi dei realizzatori del film di manipolare le tue emozioni, ma perché non perdi la consapevolezza di te stesso in quanto osservatore e del fatto che ciò che stai osservando non è reale. In effetti sai benissimo che la stessa storia è una illusione di una illusione.  

L’idea di essere un osservatore distaccato del film può dare l’impressione a molti di una vita insulsa e noiosa ma ciò indica appunto che siamo dipendenti dalle illusioni. Diventiamo dipendenti dagli stimoli mentali ed emotivi indotti dalle illusioni, e questo spiega perché tanti fanno fatica a trovare una vera pace stabile e consistente nella vita. Pur presentandosi come una forma di rilassamento, l’intrattenimento è essenzialmente una fuga indotta dalla realtà di noi stessi e della nostra vita in questo momento, adesso! 

Scoprire la Pace Interiore

Normalmente arriva un momento nella vita di coloro che consciamente ricercano un vero rilassamento, altrimenti detta pace interiore, quando ci si rende conto che il mio vero mondo è dentro di me. Il vero mondo è il mondo interiore della coscienza. E’ solo che non è neanche interiore, è proprio il sé! Quando il sé è pienamente presente a se stesso non c’è un sé interiore in contrapposizione ad un sé esteriore! Questo è quasi un punto di svolta per moltissimi di noi che abbiamo imparato per una vita intera a credere che la nostra realtà primaria fosse all’esterno, in quel mondo

Nel mondo che è dentro di noi, il mondo che è io/me/voi, l’essere presente è l’abilità di osservare qualsiasi pensiero o immagine possa sorgere nella nostra mente senza addentrarci in essa né essere portati via da ciò che è nella nostra mente. A qualsiasi sentimento e ricordo di emozioni che possa sorgere viene concesso di emergere e decadere e scomparire, come comunque farebbero…alla fine! In questa pratica di osservazione e testimonianza, il sé è centrato. Il sé è immobile. Il sé è pace. Il sé non pensa: ”:Sono quieto oppure Sono pace, ma è e basta. In questo essere nasce la consapevolezza del momento presente. E in quella consapevolezza riconduciamo il sé al suo pieno potere. La pace che nasce da questa quiete è anche la nostra forza. Ma non dirlo a quelli di Hollywood, Bollywood o alla Global Sunny Beaches inc! In questa consapevolezza di essere, il sé conosce se stesso come è realmente…come niente e nessuno! E’ un pensiero terribile da descrivere, ma lo è solamente perché esso minaccia tutte le illusioni riguardo a chi pensavamo di essere, tutte le identità che ci siamo create dentro le nostre storie, che adesso vediamo come pura finzione! Essere nulla e nessuno è un pensiero pauroso perché significa che tutto ciò che ci è stato insegnato riguardo a noi stessi non è vero. Non che sia sbagliato, ma non è vero!

 

Ma è un pensiero terrorizzante finché rimane un pensiero, un'idea, nella nostra mente. Non appena ripristiniamo la presenza del nostro spazio interiore, riscopriamo la realtà di noi stessi, del nostro essere e notiamo che non c’è nessuno e nessuna cosa qui, solo pura consapevolezza, questo è il momento in cui tutta la paura scompare. In quella consapevolezza potremo notare che non c’è solamente la massima pace, ma anche la presenza di una energia che sembra permeare e connettere tutte le cose qui dentro. Talvolta chiamiamo quell’energia amore. Forse è per questo che a volte nelle nostre meditazioni cogliamo, o vediamo nei momenti di calma riflessione che quella presenza d’amore è…tutto!

Domanda: Quali sono le storie nelle quali più frequentemente ti rifugi?

Riflessione: Perché pensi che gli altri preferiscano essere assenti dalla realtà del momento presente?

Azione: Pratica coscientemente di essere l’osservatore distaccato di tutto ciò che accade intorno a te inserendoti solo quando ti viene richiesto, e vedi la differenza riguardo al tuo modo di ‘spendere’ la tua energia.

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