pubblicato il 13/08/13

In quanti modi si può usare la parola ‘mente’?

Che cosa ti gira per la mente...  Ho in mente di aiutarli .... E’ questione di potere della mente ...  E’ tutto nella mente ecc....

Si tratta di usi corretti o sbagliati della parola? Quando una parola viene usata così ampiamente nel tempo, non solo perde il suo significato, ma rende ancora più difficile promuovere una consapevolezza esatta e una chiara comprensione di quella che alcuni definiscono la nostra facoltà più preziosa.
E’ raro che una scuola abbia nei suoi programmi una materia come: che cos’è la mente? Ci è stato insegnato ‘che cosa’ pensare, ma non ‘come’ pensare. Nessuno era in grado di mostrarci come usare il pieno potenziale della nostra mente perché nessuno era sicuro di cosa essa fosse…esattamente! Nelle scuole viene spesso confusa con la memoria!
Tuttavia tutti sappiamo, per esperienza personale, che la nostra mente è il luogo dove tutto ‘avviene’…per primo! Nella mente pianifichiamo, creiamo, immaginiamo e generiamo le nostre risposte agli altri. E’ il luogo, nello spazio interiore della nostra coscienza, dove riflettiamo sulle cose. Così come i nostri successi cominciano nella nostra mente, così tutto il nostro stress deriva e viene originato da come pensiamo.

Molti non sono consapevoli della connessione corpo/mente. Crea ‘pensieri di tensione’ e li percepirai fisicamente, nei muscoli delle spalle o forse come dolore alla testa! Crea ‘pensieri di preoccupazione’ e lo stomaco ti invierà un segnale chiedendoti di smetterla! Crea ‘pensieri di paura’ e noterai ‘la pompa’ nel torace che comincia a battere con forza. Crea ‘pensieri di rabbia’ e certe zone della pelle cominceranno ad arrossarsi e il sangue sarà sotto pressione…per così dire!

Ritornare alla Padronanza Mentale

Ad un livello più sottile i nostri pensieri possono produrre ‘sentimenti’ molto prima di giungere al livello fisico. Se portiamo alla mente il ricordo di qualche perdita passata, la memoria forma pensieri che, a loro volta, produrranno sentimenti di tristezza. Se vediamo qualcuno che conosciamo e ci ricordiamo di come ci siamo arrabbiati per quello che ha detto o ha fatto, noi ri-creiamo i pensieri che provocano sentimenti di irritazione o rabbia. Se ci viene chiesto di pensare a qualche situazione futura, dobbiamo fare attenzione a non riportare alla memoria una situazione simile a causa della quale abbiamo sofferto in passato. Questo perché essa dà forma ai nostri pensieri che possono diventare bui e, a loro volta, riprodurre simili sentimenti di sofferenza.

Tutto nasce dalla mente, gira e viene elaborato nella mente ed implica l’uso della mente. Ecco perché è utile verificare il livello di controllo mentale. La tua mente fa ciò che le viene comandato o ti pieghi a qualsiasi cosa emerga, a qualsiasi cosa ti frulli, a qualsiasi cosa arrivi…nella mente? Sei tu il padrone della tua mente o sei schiavo di ciò che ti passa nella mente?

Per centinaia d’anni la pratica principale per ottenere il controllo della mente è stata l’arte della meditazione. Con il passar del tempo varie forme di meditazione hanno prodotto altrettante ‘tecniche di meditazione’. Tra queste c’è una forma di gestione mentale molto in voga oggigiorno e conosciuta con il nome di ‘mindfulness’, una forma di ‘vigile consapevolezza’ di ciò su cui la mente è focalizzata in qualsiasi momento. Più recentemente il movimento psicologico basato sul ‘pensiero positivo’ ci ha insegnato ad usare la mente in modo molto ottimistico e propositivo. Tutto è utile. Ma forse la forma più profonda è l’arte della meditazione semplicemente perché ci riporta ad uno ‘spazio interiore’ che viene prima della mente, prima del pensiero. E’ uno stato di coscienza nel quale non v’è bisogno di pensare. Tuttavia, i nostri pensieri prendono forma qui, in maniera naturale, grazie alla saggezza del nostro cuore e alle purissime vibrazioni dell’energia della nostra coscienza che conosciamo come amore. E’ sempre in questo profondo spazio interiore che ritroviamo gli stati naturali del nostro essere noti come pace interiore e potere interiore.

Livelli di Realtà

Ma non è possibile accedere e rimanere coscientemente in questi stati fintanto che non si arrivi a conoscere e a padroneggiare la mente in modo tale da non creare intralci! Ciò ha inizio grazie a tre visioni essenziali o ‘realizzazioni necessarie’:
1) Tu non sei la tua mente. Tu sei un essere di coscienza ed una delle tue ‘facoltà’ è la mente o la facoltà di pensare.

2) La mente è come una finestra e una tela da pittore. E’ la ‘finestra’ attraverso la quale le immagini del mondo fisico ‘là fuori’ entrano ‘ qui dentro’ alla consapevolezza non-fisica della coscienza, cioè te.  Si può anche paragonare a una ‘tela’ sulla quale crei ‘forme pensiero’ che prendono la forma di idee, immagini, concetti, ricordi ecc.

3) Vi sono cinque livelli di realtà collegati alla nostra mente – il primo livello di realtà è il mondo ‘là fuori’ come le persone e le situazioni che accadono continuamente, che tu ne sia consapevole o meno; al secondo livello si trovano gli aspetti particolari del mondo (persone e situazioni) che coscientemente ‘selezioni’ e ‘lasci entrare’ sotto forma di immagini sullo schermo della mente prima di essere interpretate; Il terzo è la ‘tua interpretazione’ e i ‘pensieri riguardo a’ quegli aspetti che hai introiettato; il quarto livello sono tutte le idee, credenze e ricordi che sono già immagazzinati dentro di te e che ri-crei, rimetti in circolo, fai ri-emergere dall’interno usando la tua mente; infine c’è il quinto livello di realtà che sei ‘tu’, l’interprete, il creatore, colui che ricorda! Coltivare una chiara consapevolezza e discernimento di ognuno di questi ‘livelli di realtà’ è essenziale alla padronanza mentale.

In sintesi i cinque livelli di realtà sono: (assicurati di vedere ciascun livello in te stesso)

1  Il mondo così com’è (senza alcuna selezione o interpretazione)

2  Ciò su cui ti focalizzi coscientemente prima di interpretarla

3  La tua interpretazione di ciò su cui ti focalizzi

4  Il tuo mondo interiore di credenze e ricordi (chiudi gli occhi e visualizza/ricorda/giudica ciò che  ricordi di qualcuno)

5  TU (colui che sta ‘facendo’ tutto ciò che è stato detto, colui che sta creando gli altri quattro livelli della realtà!)

Ogni livello della realtà è valido, ma ciascuno è progressivamente ‘più reale’ del precedente. La realtà più vera sei TU, l’essere cosciente che si rappresenta il mondo dentro la mente! Ma la realtà di TE, la realtà del Sé, dell’io che dice ‘io sono’ , è la realtà della quale noi tutti tendiamo ad essere meno consapevoli. 

La tua interpretazione di ciò che vedi e porti nella tua mente dal mondo esterno è reale per te, ma di una realtà inferiore a TE! Se smettessi di elaborare interpretazioni, allora saresti ‘innocente’ a probabilmente appariresti agli altri come uno stupido! Da uno stato di innocenza, la realtà che conosciamo come ‘il mondo’ apparirebbe nitida e pulita. E’ una consapevolezza antecedente alla interpretazione. Ma questo tipo di innocenza non è raccomandabile poiché il mondo ‘là fuori’ è pieno di altri che non sono né innocenti, né nitidi né puliti. E abbiamo bisogno di essere in grado di discernere e decidere come coinvolgerci con quel mondo, con loro, secondo modalità che siano di beneficio alla salute fisica del nostro corpo e al benessere del nostro essere! A questo scopo non abbiamo tanto bisogno della nostra mente quanto del nostro intelletto. E’ il nostro intelletto che ci consente di interpretare e discernere ciò che sta veramente succedendo ‘là fuori’!

Non perderti nel Film!

Diventare padroni della mente, con l’abilità di discernere i vari livelli della ‘realtà’, richiede la pratica dell’osservazione distaccata. Questo è anche il primo passo, quello più importante nella pratica della meditazione. E’ la pratica di diventare consapevoli di se stessi in quanto ‘osservatore’ di tutto. Si può paragonare all’essere al cinema senza però perdere la consapevolezza di sé quali ‘osservatori’ dei colori e delle forme che passano e mutano sullo schermo. Per molti non è facile perché crediamo che la cosa importante dell’andare al cinema sia perdersi nel film, farsi prendere dalla storia che viene proiettata sullo schermo.

Nella meditazione, il sé diviene consapevole che ‘io sto semplicemente osservando qualsiasi cosa stia avvenendo sullo schermo della mente’. Noi siamo perlopiù abituati a perderci nelle immagini e nelle situazioni che passano sullo schermo della nostra stessa mente, così come facciamo quando vediamo un film. E’ questo il momento in cui avvengono quelli che sono chiamati ‘attaccamenti’. La pratica della meditazione gradualmente ripristina la nostra capacità di non perdere la consapevolezza di essere quelli che assistono, gli osservatori, i testimoni di ciò che sta avvenendo sullo schermo della mente.

Come risultato di ciò, si comincia a diventare consapevoli di due cose. La prima è una pace interiore che porta con sé un senso di stabilità e di serenità. La seconda è una crescente consapevolezza di te stesso come padrone della tua vita, mentre prima avevi più un senso di essere alla mercé degli altri e delle situazioni.

Auto-interpretazione

Durante il processo di sviluppo di questa pratica di ‘osservazione distaccata’ comincerai anche a notare come sia automatico interpretare qualsiasi cosa vedi con l’occhio fisico, e percepisci con i sensi sottili, in conformità a precedenti credenze ed esperienze. Noterai come tendi a filtrare tutto ciò che le persone dicono e fanno attraverso una lente interiore costituita dalle tue credenze ed esperienze. Questa viene detta ‘percezione’. E’ per questo che tutti possiamo vedere la stessa scena, incontrare la stessa persona, ma diamo interpretazioni completamente differenti e perciò abbiamo esperienze assolutamente uniche della stessa scena e persona . In questi momenti ci stiamo creando la nostra realtà personale della scena e della persona conforme alle nostre storie personali.

Più ‘noti’ questa cosa, più diventi consapevole dei tuoi punti deboli e dei tuoi pregiudizi. Più noti questa cosa e più i tuoi pensieri rallentano e a volte si fermano persino. Alla fine sarai in grado di mantenere la consapevolezza del ‘sé’ come apparentemente separato dal mondo e da qualsiasi interpretazione del mondo. E’ questo il momento in cui comincerai a ritornare alla tua capacità di incontrare e coinvolgerti con gli altri , in maniera fresca, pulita e libera di ciò che talvolta chiamiamo il ‘bagaglio’ del nostro passato.

Naturalmente non è facile fare questo deliberatamente solo perché sembra una buona idea in teoria. Molti ci provano ma fanno fatica perché stanno cercando di realizzare e ottenere un ‘ideale’. Ma gli ideali non sono reali! Almeno non sono reali quanto la realtà di te! Essere veramente te stesso, libero dall’abitudine di perderti in ciò che ti passa nella mente, non sarà possibile finché non verrà padroneggiata la pratica dell’osservazione distaccata. Solo allora comincerai a notare in che modo le esperienze passate, le credenze apprese, assimilate e formate in precedenza, le quali sono solo attaccamenti dentro la tua coscienza, interferiscono e distorcono le tue percezioni e interpretazioni del mondo e degli altri intorno a te.

Ecco perché si dice che ‘la tua percezione è la tua realtà’. Fintanto che filtreremo tutto attraverso le nostre esperienze personali e le credenze create in precedenza, tutti vedremo il mondo e le persone in maniera diversa. E da qui nasce il detto ‘So che non vedo il mondo come è veramente, so di vedere il mondo come sono io!’

La pratica della meditazione e della mindfulness sono pertanto essenziali al controllo della mente, cioè essere padroni della facoltà principale che chiamiamo ‘mente’.

Essere l’Oceano 
Ecco una breve meditazione/contemplazione che può essere utile. Essa usa l’oceano come metafora della coscienza, una metafora di te, essere di coscienza.

La pioggia cade lentamente da una nuvola nel cielo.
Nel toccare la superficie dell’oceano forma delle piccole increspature
Ma queste piccole increspature non si allontanano dalla superficie,
prima di fondersi con l’oceano.
La goccia non affonda sotto la superficie,
prima di fondersi completamente con l’oceano.
Ora mettiti seduto comodo dove non sarai disturbato.
Rilassa il tuo corpo
Sii consapevole che il tuo sé è l’essere che anima e occupa la forma del corpo.
Sii consapevole di te che sei consapevole di te stesso, perché
sei la consapevolezza stessa.
Tu sei l’oceano
La ‘superficie’ di te, l’oceano, è la tua mente.
La goccia che cade dentro il tuo essere e sulla tua mente
È il mondo esterno.
E’ solo un’informazione, un’immagine, una situazione.
Quando cade sulla tua mente essa crea delle onde.
‘Senti’ le onde, senti l’impatto del mondo sulla tua mente.
Esse non vanno lontano né restano a lungo perché scompaiono rapidamente dentro di te.
Quando un’informazione del mondo (immagine/idea) penetra dentro la tua coscienza, si fonde rapidamente con il tuo essere che, come l’oceano, è vasto e profondo.
Tu sei solo superficialmente e temporaneamente toccato dalla ‘goccia’di informazione/immagine/idea che arriva.
La pace, la quiete, nel profondo di te, che E’ te, rimangono completamente indisturbate.
Come le profondità dell’oceano non vengono perturbate da una goccia di pioggia sulla superficie,
anche se l’informazione che si sta riversando nella tua mente è come uno scroscio di pioggia nell’oceano, essa ne tocca solamente la superficie, prima di fondersi con l’oceano.
Nelle sue profondità, l’oceano rimane indisturbato, sempre.
Come te.

L’Essere è Profondo

Essere padrone della mente significa non vivere nella mente. Ogni volta che vieni turbato da qualcosa o da qualcuno ‘nel mondo’, significa che stai vivendo sulla superficie della tua coscienza, nella tua mente. Perciò viene facilmente toccato, turbato e smosso da ciò che accade nel mondo. Perdi facilmente la pace, la serenità e la capacità di essere affettuoso e disponibile verso gli altri. In tal caso non sei padrone della tua mente: ne sei lo schiavo.

La meditazione è essenzialmente la pratica di vivere a partire dalle tue profondità, dalle profondità della tua coscienza.
Dalle profondità di TE puoi ricevere e vedere il mondo così come entra dentro e sulla tua mente. Ma sei anche in grado di rimanere calmo e quieto, tranquillo e pacifico, e perciò puoi portare la saggezza del tuo profondo, talvolta chiamata ‘saggezza del cuore’, a creare coscientemente la tua risposta a ‘ciò che ti passa per la testa’!

Che cosa ti passa per la testa? Proprio ora! Riesci a vederlo? Dovrai uscire dalla mente per vederlo. Ma dovrai essere molto attento a coglierlo perché quello che vedi diventa istantaneamente insignificante quando ritorni dalle tue profondità!

Il mondo ha numerose superfici. Il mondo attende la tua profondità!

Domanda:  
Che cosa ti impedisce di essere e vivere da uno spazio di maggior profondità dentro di te?

Riflessione
Contempla i cinque livelli di realtà e trova un esempio di ciascun livello nella tua esperienza.

Azione:
Riservati cinque minuti ogni giorno e coscientemente distaccati da ciò che è nella tua mente. Nota esattamente quando vieni riportato indietro dai tuoi pensieri.

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Commenti

Icona utente vincenzo il 21/09/14
ciao
Icona utente antonio il 29/08/13
Ma perché la mente spesso non è nostra alleata portandoci pensieri negativi e stati d'animo negativi?
Icona utente antonio il 29/08/13
Tutto vero, facile a dirsi, ma quando sei già preso nei pensieri fissi ed ossessivi come uscirne? Questo è il problema

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