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Trovare il diamante interiore

pubblicato il 25/03/25



Aruna Ladva

Il benessere non può essere affrettato. La natura ha il suo momento giusto per guarire nella vita. Quando rimaniamo intrappolati nella farsa di un mondo superficiale, non riusciamo ad apprezzare le vere qualità e virtù che fondamentalmente sostengono la nostra vita. Ma l'Universo ci darà sempre un segnale per ricordarcelo.

Ecco una storia che lo spiega meglio…
Quando il saggio raggiunse i confini del villaggio, il cielo era ormai drappeggiato dalle sfumature del crepuscolo. Si accinse a sistemarsi sotto un albero possente, pronto a trascorrere la notte all'aperto, avvolto nella tranquillità della natura.
Mentre il saggio disponeva i suoi pochi averi con cura, un abitante del villaggio arrivò in maniera concitata, i suoi passi rumorosi e affrettati sull'erba appena calpestata. «La pietra! La pietra! Dammi la pietra preziosa!»
Il saggio lo osservò con curiosità serena. «Quale pietra?» chiese con un sorriso gentile che nascondeva secoli di saggezza.
L'abitante del villaggio si agitò nervosamente: «La notte scorsa, il Signore mi è apparso in sogno. Mi ha detto che se fossi venuto qui, proprio alla periferia del villaggio al calar della sera, avrei trovato un saggio che mi avrebbe dato una pietra preziosa capace di rendermi ricco per sempre».
Il saggio annuì lentamente, comprendendo l'impazienza dell'uomo. Con movimenti lenti e meditati, rovistò nel suo consunto sacco, ogni gesto misurato e ponderato. Alla fine, emerse con una pietra tra le mani rugose e gliela porse. «Forse intendeva questa», disse con un cenno di approvazione, porgendo il tesoro all'uomo stupefatto. «L'ho trovata qualche giorno fa lungo un sentiero nella foresta. Puoi tenerla senza alcun timore».
Gli occhi dell'uomo s'illuminarono di meraviglia. La pietra era un diamante, e non un diamante qualunque, ma probabilmente il più grande mai visto, tanto da poter essere paragonato alla testa di un uomo adulto. L'abitante del villaggio lo prese tra le mani, sentendo il cuore che batteva violentemente per l'eccitazione e l'incredulità. Quella notte, tuttavia, non riuscì a trovare pace nel suo letto. Il peso della pietra, e non fisico, ma il suo significato, gli impediva di dormire. Si girava e rigirava, tormentato da pensieri e domande che affollavano la sua mente. Nel blu del mattino seguente, quando il primo sole cominciava a stendere i suoi raggi dorati sulla terra, l'uomo si diresse nuovamente dal saggio. Il suo aspetto era cambiato, ora assorto e riflessivo. Svegliò il saggio con delicatezza, rispettoso del suo riposo.
«Ti prego», disse l'uomo con una voce che tremava leggermente, non più di timore o ansia, ma piuttosto di consapevolezza. «Dammi la ricchezza che ti permette di dar via così facilmente questo diamante».

Molte persone inseguono posizione e potere, senza mai rendersi conto di cosa ne farebbero una volta raggiunto il loro obiettivo. È solo per essere visti come potenti? Se uno non sa come usare quel potere saggiamente, allora avere una certa posizione non è di alcuna utilità, né per il sé, né per gli altri.

Ma cosa realmente stiamo cercando? Se dovessimo arrivare alla radice di ciò, immagina quanto saremmo felici, beati e contenti?
Ecco perché il percorso della spiritualità e della meditazione ci insegna l'importanza di padroneggiare il sé. Imparare a padroneggiare i sensi è il modo per padroneggiare il mondo. Dobbiamo essere in grado di controllare il nostro mondo interiore di pensieri, prima che si estendano nel mondo attraverso le nostre parole e azioni. Questo si ottiene attraverso l'autodisciplina e l'autogestione, perché tutto inizia con il "sé".

Quando iniziamo a perdere la bussola, allora cerchiamo disperatamente di controllare tutti e tutto all'esterno, e sappiamo quanto questo funzioni male per tutti.

Amo il modo in cui questo percorso spirituale da solo ci rende così ricchi dall'interno verso l'esterno. Non ho bisogno di un centesimo, di una lode o di una posizione per trasformarmi in qualcuno. Non ho bisogno di cercare la convalida dal mondo esterno, perché sono centrata nella mia forza dentro.

Come? Con ogni scelta e pensiero che creo e con ogni decisione che prendo. Divento il mio miglior insegnante, la mia migliore guida e il mio miglior amico. Non troverai un amico migliore di te stesso con cui fare amicizia. Quando ami e rispetti veramente te stesso, allora sei potente. Non in termini di ego, ma riconoscendo il tuo valore personale.
Torniamo all’argomento... il benessere non può essere affrettato. Non si tratta di spuntare tutte le caselle, si tratta di padroneggiare il sé silenziosamente dall'interno. Questo è ciò che dà a una persona un senso di auto rispetto e fiducia in sé stessi.

Considerarsi come un attore sul palcoscenico del mondo, è una posizione mentale intrisa di fede e sicurezza, è uno livello di consapevolezza.
Prendiamoci del tempo per stare con noi stessi, in solitudine e riflettere su cosa sta realmente accadendo nell'anima per riportarla al suo stadio originale, puro e potente come il diamante.

È tempo... di essere contenti... dall'interno!

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