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Vedere se stessi

pubblicato il 16/02/23

Mike George

Non riuscirai mai a vedere la tua faccia. A parte, forse, la punta del tuo naso! Puoi solo vedere un ‘riflesso’ del tuo volto.

Gli occhi possono vedere gli occhi? Ovviamente no, visto che è l’occhio che sta vedendo. Allo stesso modo, non puoi mai ‘vedere’ te stesso. Tu non sei il tuo volto! Tu sei l’essere, l’Io che dice ‘Io sono!’ L’io non può vedere l’io, perché è l’io che sta cercando… l’io!

L’unico modo in cui puoi vedere te stesso è nel riflesso che ti ritorna dagli specchi delle tue relazioni. Ma come l’equivalente fisico, sarà una rappresentazione superficiale, distorta dalla curvatura degli specchi.
La visione che gli altri hanno di te sarà distorta dalla complessità e dalla confusione già esistente dentro di loro. La loro visione prenderà il colore di quello che essi credono di essere. In altri termini, se essi non si conoscono bene, rifletteranno un senso di te sbagliato. Ecco perché guardare nello specchio degli altri per cogliere un senso di te stesso, ti rimanderà sempre una visione imprecisa e distorta.

Quasi nessuno ha una chiara visione di qualcosa o di qualcuno perché non sanno essere se stessi sempre. La nostra percezione e perciò la nostra visone degli altri è sempre annebbiata dal senso che abbiamo di noi stessi, il quale è, come vedremo, non reale, non vero. Ciò non è facile a ‘vedersi’ perché ci tocca da vicino! Ma oltre che un’ afflizione personale, questo è un difetto che opera anche all’interno della coscienza umana su scala globale. È da qui che ha origine la condizione caotica delle relazioni umane oggi!

‘Vedere’ è qualcosa che tendiamo ad associare solo agli occhi fisici. Ma in quanto esseri di coscienza, per acquisire conoscenza, usiamo il nostro terzo occhio, chiamato spesso l’occhio dell’intelletto.

Vedere è percepire. È toccare e sentire ciò che sta accadendo dentro la nostra coscienza, dentro il nostro sé. Tutto ciò che puoi vedere è quello che viene creato dentro la tua coscienza, dentro il tuo ‘sé’.

E il creatore non è la creazione. La tua creazione, come i pensieri e i sentimenti, percezioni ed emozioni, possono solamente essere una rappresentazione di te, il creatore, in modo conforme a ciò che credi riguardo a te stesso, riguardo a chi e a che cosa sei. E finché sei portatore di una ‘credenza’ riguardo a te stesso, allora non potrai mai essere veramente te stesso. Cercherai sempre di ‘essere la credenza’. E il sé non è una credenza.

Tutto quello che puoi vedere è ciò che sta accadendo dentro di te. Così, nel processo del vedere potresti accorgerti di essere colui che vede. Tutto qui! Ma è in questo che si trova una naturale serenità, una leggerezza di essere, la ‘ vera libertà’. È questo che rende il cammino spirituale degno di essere intrapreso.


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